
Bergamo sotto assedio. Dopo il corteo e l’inaugurazione della sede di Forza Nuova il centro della città è finito nel mirino degli anarchici che avevano partecipato al corteo antifascista iniziato alle 14 tra via Quarenghi e via Paleocapa. Molti di loro si sono coperti il volto, con sciarpe o cappucci e attorno alle 18, quando la situazione avrebbe dovuto volgere alla calma (Forza Nuova stava già sgombrando la città tramite pullman e auto lasciati in Malpensata), il clima è degenerato. Mentre Forza Nuova smobilitava ormai in Malpensata il corteo antifascista è rimasto bloccato in via Quarenghi, incrocio via Paleocapa.
La polizia non ha ceduto. Molti anarchici che erano in quello stesso corteo, offrendo scene che richiamavano tanto alcuni fatti di Genova del 2001, sono risaliti lungo via Quarenghi, hanno invaso via Tiraboschi, Porta Nuova, viale Papa Giovanni, via Paglia e altre strade. C'è il chiaro tentativo di destabilizzare la situazione. Attorno alle 19 diverse vetrine vengono prese a mazzate, senza conseguenze. Il tentativo di creare kaos prosegue in via Paleocapa, angolo viale Papa Giovanni. Ed è in viale Paleocapa che c’è un nuovo blocco della Digos, che ha caricato i manifestanti. I numeri degli uomini in divisa in campo sono considerevoli, il tentativo di “rivolta” viene sedato. Con due mezzi dell’Atb la polizia porta via una sessantina di persone, con età compresa tra i 20 e i 40 anni. C’è il sequestro di mazze, ferri, caschi, aste di bandiere. Solo attorno alle 20 il centro è tornato alla calma, almeno in apparenza. Tre persone vengono arrestate, per violenza, resistenza e possesso non autorizzato di armi. Forse scatterà in serata in quarto arresto. Almeno una decina i poliziotti contusi.
La cronaca della giornata
Ore 13
Polizia di Stato, carabinieri e polizia locale bloccano il centro per garantire l’ordine pubblico durante le manifestazioni. Chiuso mezzo piazzale della Malpensata, stop a via Bonomelli, via Quarenghi e viale Paleocapa.
Ore 14
Inizia l’annunciato presidio antifascista all’incrocio tra via Quarenghi e via Paleocapa. Un presidio inizialmente del tutto pacifico. Spunta lo striscione “Contro il fascismo, riprendiamoci la città”. La strategia della polizia è chiara: viene chiusa l’ultima parte (a pochi metri dall’incrocio con via Bonomelli) di via Quarenghi. Ci sono transenne e presenza massiccia di uomini in divisa. L’intenzione è tenere il presidio antifascista da una parte e Forza Nuova, che deve ancora arrivare, dall’altra. Iniziano i cori antifascisti.
Ore 15
Roberto Fiore, eurodeputato di estrema destra, leader e fondatore di Forza Nuova, arriva in Malpensata. Saluta i colleghi di partito, i militanti di base, tra loro Luca Castellini, bresciano e coordinatore regionale, e Dario Astipalio, responsabile della nuova sezione di Bergamo, in via Bonomelli 13/E.
Ore 16
Molti militanti di Forza Nuova portano con sé dei caschi, lo stesso avviene (ma in minima parte) tra le nuove persone che accorrono al presidio antifascista. Iniziano ad essere esibite le prime bandiere di Fn, continuano i cori del fronte che si oppone all’apertura della sede, piuttosto variegato. Manifestano anche esponenti politici: tra gli altri il consigliere comunale dei Verdi Roberto Bertoli e il consigliere provinciale di Rifondazione Vittorio Armanni.
Ore 16,30
Il gruppo di Forza Nuova in Malpensata cresce e arriva a circa 300 persone. Molti arrivano in auto, altri in pullman. Sono pronti a partire. Un militante veneto con megafono organizza un corteo molto inquadrato. File ordinate, con in testa uomini, anche giovanissimi, con bastoni, tubi di plastica, caschi. Ci sono anche una decina di ragazze. Roberto Fiore, Dario Astipalio e Luca Castellini guidano insieme al militante arrivato dal veneto. Si punta dritti a via Bonomelli. Dopo il sottopasso alla ferrovia Fn segue l’indicazione della Digos, non si dirige verso via Quarenghi e sfila verso la sede. Inizia l’inaugurazione. Gli antifascisti continuano a cantare i loro cori, contro il regime, contro l’apertura della sede, contro i “neri”.
Dario Astipalio: “Questa è una giornata di festa e non è detto che questa sia l’ultima sede. Negli ultimi due anni, dato che siamo già sul territorio, abbiamo potuto toccare con mano il disastro a cui va incontro la nostra città. Colpa del liberismo selvaggio che ha rovinato noi, le nostre famiglie, il popolo del mondo intero. Paghiamo anni di politiche dissennate. Non c’è più gente che possa avere il coraggio di camminare in via Quarenghi, per fare un esempio. Cosa succederà quando i bergamaschi onesti non potranno neppure mangiare? A voi immaginare. Paghiamo politiche demografiche deficienti e assassine. C’è la piaga dell’aborto. Cinque milioni di aborti in Italia corrispondono esattamente ai cinque milioni di immigrati presenti. Torniamo a riprenderci Bergamo”.
Roberto Fiore: “Abbiamo dimostrato che non c’è forza nel Paese che possa impedire l’apertura di una sede di Forza Nuova. Oggi dimostriamo che non c’è prepotenza che tenga di fronte a Forza Nuova. Noi apriamo non per semplice spirito di dimostrazione, ma per senso del dovere e di responsabilità. E’ un momento importante. Nel 2009 crollerà il sistema capitalistico finanziario che ci ha dominato finora. Crollerà, perché un regime di ingiustizia non può sopravvivere”.
Ore 17,30 Forza Nuova rientra in Malpensata. Depone bastoni e caschi. I militanti risalgono su auto e pullman. Intanto, però, tutto il corteo antifascista, si sposta verso l’incrocio semaforico con via Previtali. Primi momenti di tensione con la polizia. Il corteo è poi entrato in via Palazzolo ed è ridisceso in via Quarenghi, ancora fino all’incrocio con via Paleocapa. Ed è a quel momento che sono scattati i primi problemi. La polizia ha blindato il corteo dal quale hanno iniziato a partire bottiglie di vetro. Poi la situazione è degenerata.
Ore 18
Un gruppo di anarchici partecipanti al corteo, piuttosto numeroso, risale via Quarenghi, raggiunge il Coin e dà il via al putiferio. Auto bloccate senza autorizzazione, traffico in tilt in Porta Nuova, sprangate ad auto della polizia locale. In un primo momento arriva la notizia che una vetrina in viale Papa Giovanni viene danneggiata in modo pesante. Ma non è così. Ci sono però ripetuti scontri con la polizia lungo il viale e in altre vie. Gli anarchici e altri manifestanti incontrano la Digos e lanciano altre bottiglie di vetro. Non ci sono però danneggiamenti.
Ore 19
Diverse vetrine vengono prese a mazzate, senza conseguenze. Il tentativo di creare kaos prosegue in via Paleocapa, angolo viale Papa Giovanni. Ed è in viale Paleocapa che c’è un nuovo blocco della Digos, costretta a caricare i manifestanti. I numeri degli uomini in divisa in campo sono considerevoli, il tentativo di “rivolta” viene sedato. Con due mezzi dell’Atb la polizia porta via una sessantina di persone, con età compresa tra i 20 e i 40 anni. C’è il sequestro di mazze, ferri, caschi, aste di bandiere.
Ore 20
Il centro torna alla calma, almeno in apparenza. Tre persone vengono arrestate, per violenza, resistenza e possesso non autorizzato di armi. Forse scatterà in serata in quarto arresto. Almeno una decina i poliziotti contusi.
Ennesima demenziale dimostrazione di comunisti di centri sociali,che piuttosto di andare a lavorare sfogano le loro frustrazioni contro negozi e vetrine.Nulla-facenti che hanno colto al volo l'occasione per distruggere e devastare tutto dimostrando per l'ennesima volta che i violenti non siamo noi,bensì loro.Forza Nuova Montella è vicina ai camerati bergamaschi col cuore e con la mente.Purtroppo la distanza ci ha impedito di essere presenti.Onore e gloria!
FN MONTELLA
Nessun commento:
Posta un commento